lunedì 16 marzo 2009

Fu quando si fece di ogni femmina un rogo

Il Sole 24 ore, 05/03/1989
Fu quando si fece di ogni femmina un rogo
Ermanno Paccagnini

L' inizio dei roghi? Il 1109, ad Asti, forse: dove il Beato Lanfranco fa bruciare donne nobili e plebee, ree d' esser ricorse alla magia per difendersi dall' epidemia. O, forse, il 1335: con le 63 inquisite di Tolosa, di cui 8 trasformate in torce umane. E gli "ultimi fuochi"? Bruciano in epoca illuministica, e un po' dappertutto: in Baviera (1775), in Svizzera (1782), a Bormio (1799). E, tra questi estremi, un' attivita' indefessa di tribunali ecclesiastici e civili, protestanti e cattolici che, sull' altare dell' intolleranza, fanno passare un centinaio di migliaia di vite moltiplicate dalle voci terrorizzate in 9 milioni e mezzo di vittime. E, sempre, senza zone "franche" o anni "freddi". Semmai il contrario: con zone particolarmente privilegiate, come i luoghi alpini, considerati "a rischio" perche' piu' esposti ai rispettivi pericoli ereticali, o perche' piu' resistenti nella sopravvivenza di pratiche magiche e superstiziose e con anni di particolare intensita' , come tra il 1560-1630 per l' intera Europa (in coincidenza con la grande diffusione luterana), o tra il 1484-1525 nelle valli alpine italo-svizzero-tedesche. E proprio a queste ultime, la Val Poschiavo e il Tirolo, sono dedicate due opere veramente belle, che si fan leggere d' un fiato nonostante le rispettive moli e la ricchezza documentaria. Libri diversi, per costruzione, ma complementari per geografia e trattazione. Con Il martirio delle streghe1 Tiziana Mazzali sceglie il microcosmo poschiavino, nel Canton Grigioni, e si addentra nei 300 processi celebrati tra il XVI e XVII secolo dall' Inquisizione laica per studiarne l' eziologia, i comportamenti, le relazioni sociali e le storie di esclusione che si vanno instaurando, ma pure gli aspetti giuridico-procedurali, i tipi e gli strumenti del "maleficio". Piu' vario, addirittura monumentale, il lavoro della Di Gesaro: un testo assolutamente indispensabile per i "patiti" del problema. Si tratta, infatti, di una vera e propria enciclopedia stregonesca che, alle centinaia di bellissime e terribili illustrazioni, alterna pagine dedicate all' evoluzione del concetto di stregoneria, alle sue varie interpretazioni, all' elenco ragionato di tutte le fonti ed elaborazioni teoriche in bolle papali o testi di demonologi, alla ricca antologizzazione e comparazione (per la casistica di sortilegi e malefici) dei principali testi pro o contro i roghi, alla mappa dei roghi nell' Europa cattolica e protestante. Mille ricche pagine: 400 delle quali dedicate a 99 azioni giudiziarie tirolesi. Processi monstre1, spesso maxi-processi. Con centinaia di imputati, per il cui identikit puo' sempre valere quanto scritto dalla Mazzali per i 65 di Poschiavo: donna (93%), con sapere stregonico ereditato verso i 5 anni sposata (50%) cattolica (64%) prevalentemente tra i 20-30 anni o i 50-60.
Pinuccia Di Gesaro, Streghe, Praxis 3, Bolzano (via Amendola 43/A, tel. 0471 - 281.778), 1988, pagg. 1036, Lire 80.000
Tiziana Mazzali, Il martirio delle streghe. Una nuova drammatica testimonianza dell'inquisizione laica del Seicento, Xenia, Milano (via Cialdini 11, tel. 02 - 645.3775), 1988, pagg. 212, Lire 20.000.

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