venerdì 27 marzo 2009

I diavoli di Loudun

Aldous Huxley
I diavoli di Loudun
fanatismo, superstizione, intrighi politici nella vicenda delle monache stregate e ossesse
Oscar Mondadori, 1968.

Nei Diavoli di Loudun - ampio saggio-romanzo pubblicato nel 1952 - Huxley narra la storia di un famoso episodio di "caccia alle streghe" e di psicosi collettiva accaduto nella cittadina francese di Loudun, presso Poitiers, durante il regno di Luigi XIII. Il parroco Grandier e la sua giovinezza libertina, le Orsoline di Loudun e la loro isterica priora soeur Jeanne des Anges, i loschi maneggi del vescovo di Poitiers e del cardinale Richelieu, il fanatismo degli inquisitori e il misticismo dell'esorcista padre Surin, tutto è rivissuto dal grande scrittore inglese in un paziente lavoro di esegesi bibliografica, che attinge giudizi da fonti storiche, da cronache e testimonianze del tempo e lascia alla fantasia la sola ricostruzione dei dialoghi. Si alternano cosi nel libro lo stile saggistico, con pagine di altissima luce morale, e lo stile narrativo, con i capitoii in cui dall'interno dei personaggi Huxiey illustra il nascere e il propagarsi di una follia che scaturisce dal fanatismo. Si afferma in questa atmosfera una. psicologia - deformata dal sesso e dall'ignoranza -nella quale covano giustificazione orge e oscenità d'ogni genere, fino alla morte sul rogo di Grandier, vittima innocente e simbolica di una macchinazione voluta dagli uomini e non certo dal diavolo. Una storia di stregoneria d'altri tempi - scrive Huxiey -ma che potrebbe essere la storia delle stregonerie contemporanee, che riescano a distruggere l'uomo alia radice stessa della sua coscienza: non più attraverso la maschera dell'idolatria teologica, ma attraverso quella dell'idolatria tecnologica e politica del nostro secolo.

La caccia alle streghe

Brian P. Levack
La caccia alle streghe
Laterza, 1990, Bari
Fra il 1450 e il 1750, in Francia e nel Nuovo Mondo, finirono sul rogo più di 100.000 streghe, accusate di essere in combutta con il Diavolo. Contro i loro malefici si montarono processi, si armò la repressione degli Stati, si agitarono i fantasmi della psicosi di massa.
Attraverso l'identikit sociale delle vittime e dei persecutori, Levack ricostruisce le credenze e le idee politiche e religiose dei tempi, e descrive la dinamica di un fenomeno ancor oggi esemplare dei meccanismi che conducono alla ricerca di capri espiatori in presenza di forti tensioni economiche e sociali.
(dalla quarta di copertina).

LE STREGHE E IL LORO MONDO

Julio Caro Baroja
LE STREGHE E IL LORO MONDO
Pratiche editrice, Parma, 1994

Magia nera greco-latina, stregoneria femminile presso i germani e gli slavi, adorazione del demonio nell'Europa medievale, sabba, inquisizione: questo studio di Caro Baroja copre tutto l'arco storico e problematico dell'inquietante fenomeno della stregoneria, unendo un'eccezionale capacità di analisi - che si fonda sulla frequentazione diretta del materiale documentario - a una chiara coscienza delle questioni di fondo con cui il ricercatore deve costantemente confrontarsi. Nella visione del grande storico e antropologo spagnolo, la realtà della strega è, prima di ogni cosa, socialmente determinata: si è streghe come si è sante, cioè all'interno e per effetto di un nesso di relazioni specifiche, che collegano - in modo differente nelle differenti formazioni sociali - l'individuo attivo nella sfera del magico all'ambiente fisico e mentale che lo circonda. E il mutevole decorso delle «frontiere della realtà» - che non sono date una volta per tutte, come vorrebbero le letture irrazionalistiche del fenomeno - ciò che determina in ultima istanza il fenomeno della stregoneria. Precisare volta per volta le tappe di questo decorso, analizzare le funzioni e strutture correlate, individuare le contraddizioni che lo fanno muovere, distinguervi i fatti di lunga e di breve durata: in questo ambito si muove la presente ricerca, un classico internazionale sull'argomento.

giovedì 19 marzo 2009

Le streghe

Giuseppe Faggin
Le streghe
Neri Pozza, Milano, 1995

«La stregoneria appartiene alla storia dell’umanità non meno dell’arte e della religione, e vi appartiene a tal punto che la sua scomparsa è stata considerata da qualche storico come l’inizio dell’era moderna. Benché le sue radici si perdano nei tempi più remoti, il Cinquecento e il Seicento, che pur videro l’opera di Leonardo, di Cartesio, di Galileo, ne sono l’epoca classica.
Il lettore che volesse ritrovare in questo testo la dimostrazione di una tesi, o un libro di amena lettura, potrebbe anche esserne soddisfatto; in realtà, esso intende mostrare come i dubbi e le incertezze dottrinali, che pur ci furono, non hanno mai contribuito ad alleviare la sorte di tante infelici, ma che le peggiori stravaganze metafisiche, l’ignoranza scientifica, il fanatismo religioso, la malvagità morale hanno sempre portato, e spesso, ciò che più conturba, in buona fede, alle condanne e ai roghi.
Niente di ciò che qui si racconta è stato inventato: le sei storie sono state ricostruite sulle fonti contemporanee e vogliono rendere in forma narrativa quel clima di ossessione di cui gli altri capitoli illustrano sinteticamente i fondamenti dottrinali. E questo dunque un capitolo di storia umana, uno dei più terrificanti, che ci consente di concludere che la coscienza della nostra condizione umana nella sua chiarezza razionale è stata conquistata a fatica nel corso della storia e che a fatica essa può e deve essere mantenuta e difesa fra tante stoltezze e follie che emergono sul nostro cammino».
Dalla Prefazione


L’ESISTENZA DELLE STREGHE COME VERIFICA DELLE DOTTRINE DEMONOLOGICHE
Senza la strega le dottrine demonologiche dei teologi rimarrebbero astratte e infondate; se la strega non esistesse, verrebbe meno tutta la costruzione metafisica che pretende congiungere Satana alla natura e alla umanità. Come lo scienziato ha bisogno della verifica sperimentale che convalidi la sua ipotesi, così il teologo ha bisogno dell’esistenza effettiva delle streghe per apportare una verifica alle sue elucubrazioni. Inquisitori e giudici troveranno nella strega tutto ciò che vorranno e di cui avranno bisogno per essere coerenti con se stessi: la realtà storica della strega finirà per essere identificata al suo schema ideale.

da pagina 45

lunedì 16 marzo 2009

Fu quando si fece di ogni femmina un rogo

Il Sole 24 ore, 05/03/1989
Fu quando si fece di ogni femmina un rogo
Ermanno Paccagnini

L' inizio dei roghi? Il 1109, ad Asti, forse: dove il Beato Lanfranco fa bruciare donne nobili e plebee, ree d' esser ricorse alla magia per difendersi dall' epidemia. O, forse, il 1335: con le 63 inquisite di Tolosa, di cui 8 trasformate in torce umane. E gli "ultimi fuochi"? Bruciano in epoca illuministica, e un po' dappertutto: in Baviera (1775), in Svizzera (1782), a Bormio (1799). E, tra questi estremi, un' attivita' indefessa di tribunali ecclesiastici e civili, protestanti e cattolici che, sull' altare dell' intolleranza, fanno passare un centinaio di migliaia di vite moltiplicate dalle voci terrorizzate in 9 milioni e mezzo di vittime. E, sempre, senza zone "franche" o anni "freddi". Semmai il contrario: con zone particolarmente privilegiate, come i luoghi alpini, considerati "a rischio" perche' piu' esposti ai rispettivi pericoli ereticali, o perche' piu' resistenti nella sopravvivenza di pratiche magiche e superstiziose e con anni di particolare intensita' , come tra il 1560-1630 per l' intera Europa (in coincidenza con la grande diffusione luterana), o tra il 1484-1525 nelle valli alpine italo-svizzero-tedesche. E proprio a queste ultime, la Val Poschiavo e il Tirolo, sono dedicate due opere veramente belle, che si fan leggere d' un fiato nonostante le rispettive moli e la ricchezza documentaria. Libri diversi, per costruzione, ma complementari per geografia e trattazione. Con Il martirio delle streghe1 Tiziana Mazzali sceglie il microcosmo poschiavino, nel Canton Grigioni, e si addentra nei 300 processi celebrati tra il XVI e XVII secolo dall' Inquisizione laica per studiarne l' eziologia, i comportamenti, le relazioni sociali e le storie di esclusione che si vanno instaurando, ma pure gli aspetti giuridico-procedurali, i tipi e gli strumenti del "maleficio". Piu' vario, addirittura monumentale, il lavoro della Di Gesaro: un testo assolutamente indispensabile per i "patiti" del problema. Si tratta, infatti, di una vera e propria enciclopedia stregonesca che, alle centinaia di bellissime e terribili illustrazioni, alterna pagine dedicate all' evoluzione del concetto di stregoneria, alle sue varie interpretazioni, all' elenco ragionato di tutte le fonti ed elaborazioni teoriche in bolle papali o testi di demonologi, alla ricca antologizzazione e comparazione (per la casistica di sortilegi e malefici) dei principali testi pro o contro i roghi, alla mappa dei roghi nell' Europa cattolica e protestante. Mille ricche pagine: 400 delle quali dedicate a 99 azioni giudiziarie tirolesi. Processi monstre1, spesso maxi-processi. Con centinaia di imputati, per il cui identikit puo' sempre valere quanto scritto dalla Mazzali per i 65 di Poschiavo: donna (93%), con sapere stregonico ereditato verso i 5 anni sposata (50%) cattolica (64%) prevalentemente tra i 20-30 anni o i 50-60.
Pinuccia Di Gesaro, Streghe, Praxis 3, Bolzano (via Amendola 43/A, tel. 0471 - 281.778), 1988, pagg. 1036, Lire 80.000
Tiziana Mazzali, Il martirio delle streghe. Una nuova drammatica testimonianza dell'inquisizione laica del Seicento, Xenia, Milano (via Cialdini 11, tel. 02 - 645.3775), 1988, pagg. 212, Lire 20.000.

STREGHE E INDIOS. Son vittime dello stesso progetto moderno

Il Sole 24 ore, 13/02/1994
STREGHE E INDIOS. Son vittime dello stesso progetto moderno

Che rapporti ci sono tra gli indios e le streghe? E come gli indios consideravano la stregoneria? A queste e ad altre domande offre una prima risposta un saggio di Luciano Parinetto intitolato La traversata delle streghe nei nomi e nei luoghi. Non solo. Parinetto ricorda che la persecuzione delle streghe battezza il mondo moderno (non e' qualcosa da relegare nel medioevo) e si innesta su due eventi essenziali che stanno alle basi del capitalismo moderno: l'eliminazione delle masse non-lavorative e la colonizzazione americana. In pratica la storia moderna, che comincia con la conquista dell'America, si apre con due grandi stragi: quella delle streghe e quella degli indios. Addirittura si puo' osservare con Parinetto che l'eccidio degli indios e' avvenuto dopo la loro streghizzazione. Puo' anche essere che i conquistatori _ _ scorgessero nelle Americhe anziche' l'Eden ritrovato o il Paradiso terrestre il regno del diavolo. E agirono di conseguenza. Luciano Parinetto, , Quaderni della Balena Bianca, Pellicani Editore, Roma 1993, pagg. 112